Italy
2020
03
Sognando la Pasqua con il suo carico di serenità
Mai come ora c’è voglia di momenti distesi, svaghi all’aperto, di speranza… In attesa di tornare alla normalità, le tradizioni pasquali ceche sono perfette per incominciare a programmare un viaggio davvero disintossicante. All’insegna di sacro e profano, ma soprattutto della spensieratezza.
Di questi tempi bui per tutti, dove quaresima e quarantena sono venute a coincidere, concediamoci di guardare lontano (neanche troppo). Cominciamo a pensare alla bella stagione, in tutti i sensi: sgombra di nuvole reali e metaforiche. Concediamoci di programmare fin da ora un viaggio all’insegna della serenità, della speranza. Nessuna occasione è migliore della Pasqua in Repubblica Ceca, carica di colori, sapori, profumi, rituali e tradizioni spese tra il sacro e il profano. Una Pasqua di resurrezione in senso lato.
 
La Pasqua ceca ha tutta la sacralità degli eventi religiosi, senza rinunciare però al folklore delle feste popolari. La chiamano Velikonoce e per tradizione al tempo stesso rende omaggio alla passione e resurrezione di Cristo e dà un gioioso benvenuto alla primavera. Un’occasione unica per ammirare la campagna che si veste di nuovo e i giardini che rinascono, ma anche per assistere a rituali di ieri, assaggiare leccornie di stagione, respirare atmosfere intense, approfittare di un vivace calendario culturale, rivivere il passato e godere il presente assecondando il proprio desiderio di sport all’aria aperta o al contrario di relax assoluto…
 
Simbolo della Pasqua ceca sono le uova colorate e decorate a mano, ma soprattutto la tipica frusta intrecciata con ramoscelli di salice e nastri variopinti, chiamata pomlazka. La tradizione vuole che a Pasquetta ragazzi e uomini vadano di casa in casa a chiedere un’offerta e colpiscano scherzosamente con la frusta ragazze e donne che, per indurli a smettere, li omaggiano con uova colorate. Qualcuna però non cede al “ricatto” e reagisce versando loro acqua fredda sulla testa. In realtà, i colpi di frusta non vogliono essere un atto di violenza, ma al contrario un rito propiziatorio di bellezza e giovinezza per le donne. O almeno così vuole la tradizione. Un’altra usanza, ancora molto diffusa in certe regioni, è quella dei sonagli di legno. Dal giovedì al sabato Santo i ragazzi girano per le strade facendoli suonare per richiamare la gente in chiesa.
 
Immancabili, poi, i mercatini di Pasqua, non meno caratteristici di quelli, più famosi, di Natale. Cambiano gli scenari, i colori e la mercanzia, ma le bancarelle sono comunque ridondanti di manufatti e prelibatezze tipiche. Invece delle frasche di abete cariche di addobbi, ecco gli alberi di Pasqua: rami carichi di uova variopinte. Anche in questa stagione, i mercatini sono cornice di spettacoli, danze e iniziative a tema. I più famosi e frequentati, neanche a dirlo, sono quelli di Praga (28 marzo-19 aprile).
Mercatini, mostre e iniziative collaterali anche nel resto del Paese, in particolare negli antichi castelli e palazzi di cui è ricco. Tra i tanti, consigliamo il castello di Ostrava, quello di Krivoklat (raggiungibile anche, tanto per aggiungere un tocco di magia, con il treno storico, a vapore), quello di Berchtold, il palazzo di Detenice e quello di Loucen.
 
Quaresima finita, gola stuzzicata. Le tentazioni della gastronomia ceca in questo periodo si fanno davvero irresistibili. Al periodo appartengono non a caso alcune delle specialità più golose. Come il beranek (un agnello ricoperto di zucchero o di glassa al cioccolato), la jidase (treccia dolce che simboleggia la corda con cui si impiccò Giuda), il mazanec (piccola pagnotta di pasta lievitata), il pernik (pan di zenzero) e il bozi milosti (che si traduce letteralmente “Grazia di Dio” ed è un dolce fritto e zuccherato). E poiché, come detto, Pasqua è anche un inno alla nuova stagione, in tavola non può mancare il minestrone di verdura primaverile e nella farcitura del pollame sono protagoniste giovani, tenere ortiche.
 
Da non dimenticare, infine, che a primavera in Repubblica Ceca non si schiudono solo i boccioli nei prati e le gemme sui rami, ma anche le porte di rinomati centri termali, che in occasione della riapertura e della Pasqua propongono pacchetti ad hoc.