Punteggiato di luoghi di culto dalle origini antiche, il territorio ceco è ricco di mete di pellegrinaggio frequentate fin dal Medioevo. E se a un certo punto dell’era moderna questo tipo di turismo religioso è andato un po’ scemando ed è rimasto appannaggio dei più devoti, oggi -complici i tempi difficili- sta tornando in auge. A intraprendere i cammini spirituali non sono più solo uomini e donne di grande fede, ma anche persone -tra queste moltissimi giovani- in cerca di se stesse, di spunti di riflessione, di uno stacco dai problemi e i pensieri del quotidiano, ma anche di un modo diverso e rasserenante di scoprire nuovi luoghi (o di riscoprirne altri) entrando in connessione con essi e con la propria anima. Il pellegrinaggio oggi diventa insomma anche una forma appagante di turismo sostenibile. Un cammino non solo fisico, insomma, dove conta si la meta, ma determinanti e arricchenti sono soprattutto gli scenari che si attraversano e le persone che si incontrano lungo la strada. Per facilitare la trasferta dei pellegrini provenienti dall’estero, cominciamo con due itinerari, di cui uno inedito, che toccano la capitale.

Il Sentiero di Santa Ludmila 

Il nuovo Sentiero di Santa Ludmila attraversa la Boemia e ha il suo clou a Praga. Ludmila, principessa dei Premyslidi, sposa di Borivoj I di Boemia (nonché nonna di San Venceslao), è stata la prima santa ceca. Donna forte e ispiratrice, dalle influenze anche politiche, adottando il cristianesimo diede, non senza qualche iniziale difficoltà (i due coniugi furono dapprima costretti all’esilio, su pressione dei pagani), una svolta allo Stato boemo altomedievale, che si allineò così all’alleanza progressista dei Paesi europei. Non furono solo le controversie religiose, però, a procurarle dei nemici: la sua, nel 921, fu una morte violenta, strangolata su ordine della nuora Drahomira, con cui aveva intrapreso una lotta di potere.
L’itinerario che da poco la commemora è lungo 154 chilometri, da Melnik a Tetin via Praga, e in 11 tappe tocca alcuni dei più antichi insediamenti cechi. Il percorso inizia proprio alla confluenza dei fiumi Moldava ed Elba, tra i vigneti di Melnik. Dopo aver apprezzato il Castello, il centro con i suoi portici, il Municipio, il monastero cappuccino, la chiesa di San Pietro e Paolo e i sotterranei della città, si può partire verso Sud, alla volta di Nelahozeves e Kralupy nad Vltavou, fino ai resti dell'ex insediamento fortificato di Budec. Qui domina la chiesa di San Pietro e Paolo, che con i suoi undici secoli è l’edificio più antico di Cechia. Fu a Budec che il nipote di Ludmilla e patrono delle terre ceche, Venceslao, imparò la liturgia cristiana e il latino. È invece incerto se fu qui o qualche chilometro più a Est, a Levy Hradec, che il principe Borivoj e Ludmila decisero di aderire al cristianesimo, rinunciando al paganesimo. Nel dubbio, meglio visitare entrambi i fortilizi…
A questo punto si può proseguire il cammino, destinazione il Castello di Praga. Qui, nella Basilica di San Giorgio, riposano le spoglie di Ludmila, fatte trasferire da Tetin nel 925 per volere di suo nipote, il principe Venceslao. Nella capitale e nei suoi sobborghi si individuano anche altre tracce di Ludmila, oltre alla Basilica a lei intitolata, cui all’epoca era adiacente un monastero benedettino da cui si diffuse il culto della Santa. A Namesti Miru, per esempio, ecco la chiesa neogotica di Santa Ludmila. E poi il complesso di Vysehrad, nel Medioevo uno degli insediamenti fortificati dei Premyslidi. Nell'area antistante la Basilica di S. Pietro e Paolo c'è una piccola cappella, dedicata sempre alla Santa.
Lasciata la capitale, il sentiero prosegue quindi alla volta dei villaggi di Orech e Trebotov, fino al Carso boemo. È questo un paesaggio interessante da attraversare, sia per le sue caratteristiche morfologiche sia per la storia di estrazione del calcare che qui si sviluppò e che negli Anni ’50 vide coinvolti in lavori forzati i prigionieri politici. Dopo essersi soffermati a Karlstejn -nota soprattutto per il suo possente castello, voluto dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Carlo IV per custodire i gioielli reali, quelli dell’incoronazione e una collezione di sante reliquie- si prosegue per il villaggio di Svaty Jan pod Skalou, a sua volta meta di pellegrinaggio perché qui, nella seconda metà del IX secolo, si insediò il primo eremita di Boemia: San Ivan. Le sue reliquie sono ancora conservate, in un’urna placcata argento, nella Chiesa intitolata a San Giovanni Battista -gioiello del primo barocco, firmato dall’architetto italiano Carlo Lurago-, da cui si ha anche accesso alla grotta dove riparò il santo. Leggenda vuole che Ludmila e Borivoj abbiano conosciuto di persona San Ivan.
Ultimo strappo ed ecco raggiunta la meta finale: Tetin, dove Ludmila stabilì la propria residenza, dove morì assassinata e dove furono inizialmente ospitate le sue spoglie, prima di essere traslate a Praga per volere del nipote.  
 

Il sentiero di San Guntero 

Già noto a pellegrini e turisti spirituali, il Sentiero di San Guntero (Gontiero di Turingia) -dedicato all’ex diplomatico, negoziatore politico, monaco ed eremita di origine tedesca- parte da Blatna, cittadina della Boemia meridionale caratterizzata da un’alta torre di avvistamento cinquecentesca e un bellissimo castello circondato dall’acqua. Il percorso, che si snoda attraverso il confine ceco-tedesco, è ora stato ampliato con l’aggiunta di una nuova tappa che consente di raggiungere il monastero di Brevnov, dove riposa il monaco benedettino vissuto tra X e XI secolo. Da Blatna la prima tappa è Breznice, con un notevole maniero rinascimentale. Si prosegue poi in direzione Pribram, nota soprattutto per il Sacro Monte di Svata Hora, ovvero lo straordinario santuario barocco, principale meta di pellegrinaggio mariano di Boemia. Quello che si sta attraversando, puntando a Nord e a Picin e Bukova, è il paesaggio protetto di Brdy, fatto di fitte foreste ma anche di resti di ex giacimenti d’oro ed ex miniere di uranio e minerali. Lungo il sentiero di cresta si raggiunge Osov, dove si trova una bellissima chiesa dedicata a San Giovanni Battista, il santo più caro a Guntero. Lungo la strada, si può anche fare una deviazione e salire a Studeny vrch per ammirare Brdy dalla torre di avvistamento. Proseguendo, si attraversa ora il paesaggio del Carso boemo. La vista dal belvedere della cava di Homolak o del tratto che attraversa la Riserva Naturale Nazionale di Koda è mozzafiato. Ed ecco che l’itinerario si interseca con il Sentiero di Santa Ludmila, a Tetin e Svaty Jan pod Skalou. È in quest’ultimo villaggio che si trova l’ex monastero benedettino che ospitava Guntero. Il cammino riprende ed ecco che ci avvicina a Praga. Attraverso Rudna e Jinocany si raggiunge per primo il villaggio abbandonato di Krten, poi i quartieri Stodulky e Repy della capitale. Arrivati a questo punto ci si può concedere una pausa nel Giardino dei Pellegrini del monastero benedettino di Bila Hora: manca solo una mezzora di cammino per raggiungere la meta finale, il monastero di Brevnov.