La gioventù e la carriera politica di Dubček
Alexander Dubček
nacque esattamente 100 anni fa, il 27 novembre 1921, a Uhrovec, in Slovacchia. Trascorse la sua infanzia e l’adolescenza in Unione Sovietica, dove i suoi genitori si erano trasferiti. Dopo la seconda guerra mondiale, ricoprì varie cariche politiche, si laureò all'Università di Politica del Comitato Centrale del Partito Comunista Cecoslovacco conseguendo il titolo accademico di dottore in scienze socio-politiche. Dal 1955 al 1958 studiò scienze politiche a Mosca, nello stesso periodo di Mikhail Gorbaciov.
La Primavera di Praga nel 1968
Salì al vertice della piramide del potere nel gennaio 1968, quando fu eletto segretario generale del Comitato Centrale del Partito Comunista Cecoslovacco al posto di Antonín Novotný. Nei mesi successivi, che in seguito sono stati chiamati la
Primavera di Praga,
Dubček divenne il simbolo del processo di riforme, della liberazione e della democratizzazione del sistema politico. La censura fu abolita e la gente poteva finalmente esprimere ciò che pensava veramente senza paura di eventuali conseguenze, così nacque l’espressione "socialismo dal volto umano". La Cecoslovacchia sarebbe dovuta rimanere socialista dal punto di vista economico, tuttavia le persone avrebbero avuto la libertà di pensiero e d’azione. L'intero processo di liberazione si rifletté anche nella cultura e nel cinema, un esempio è rappresentato dalla cosiddetta
“nuova onda” cecoslovacca dei registi
Miloš Forman e Věra Chytilova. Sfortunatamente, gli sforzi per le riforme finirono nella notte tra il 20 e il 21 agosto, quando gli eserciti del Patto di Varsavia guidate dall'Unione Sovietica invasero la Cecoslovacchia e gradualmente presero il controllo dell'intero paese per i successivi 20 anni. Alexander Dubček fu in seguito rimosso da tutti i suoi incarichi. Fino al pensionamento lavorò come operaio e impiegato e visse sotto la sorveglianza della polizia segreta.
Il ritorno alla politica
Il popolare politico slovacco tornò sulla scena politica dopo la caduta del comunismo
nell'autunno del 1989, quando tenne alcuni discorsi durante le manifestazioni anti-regime a
Praga. Fu un serio candidato alla presidenza della Repubblica, ma alla fine si ritirò a favore del principale volto della rivoluzione di velluto,
Václav Havel. Dubček fu poi eletto
presidente del Parlamento e nel marzo 1992 divenne presidente del Partito Socialdemocratico della Slovacchia. La sua seconda carriera politica fu purtroppo stroncata da un incidente stradale. Nel settembre 1992, la sua automobile di servizio si schiantò al chilometro 88,9 dell'autostrada D1 in
Vysočina. Dubček morì il 7 novembre 1992 a causa delle gravi ferite riportate.